Al teatro La Goldonetta giovedì 5 dicembre alle ore 15:30 – “L’avvocato nella società contemporanea nel ricordo di Giovanni Gelati”
E’ il titolo dell’evento formativo di fine anno in materia deontologica del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Livorno, evento quest’anno aperto alla cittadinanza.
L’evento si svolge nella ricorrenza dei 150 anni dalla istituzione dell’Ordine e dalla regolamentazione dell’esercizio della professione con legge 1938/1874. E’ dedicato all’Avvocato Giovanni Gelati, (1910/2000),come esempio di rigore e di competenza professionale nonché di impegno civico, persona di grande spessore culturale e curiosità intellettuale.
Nella prima parte si parlerà del ruolo dell’avvocato e della sua evoluzione, alla presenza di Giudici e Pubblici Ministeri (interverranno il dott.Gianmarco Marinai presidente della Sezione Civile del Tribunale di Livorno e il dott. Maurizio Agnello Procuratore della Repubblica del Tribunale di Livorno), e del Sindaco di Livorno Luca Salvetti. Interverrà quindi Cecilia Turco, Presidente del COA di Pistoia e dell’UDOFT, sul tema mutamenti negli anni della professione e del ruolo dell’avvocato nella società moderna, ed alle prospettive di fronte alla sempre più rapida e travolgente predominanza della tecnologia.
Ricorderanno quindi l’Avvocato Gelati i colleghi Gigliola Montano, Luciano Barsotti e Alberto Gualandi che lo hanno conosciuto e dei quali è stato maestro e riferimento, nonché il dottor Carlo De Pasquale, che per decenni è stato Giudice a Livorno e che ebbe a presiedere il Collegio innanzi al quale si celebrò l’ultimo processo di Gelati prima del suo ritiro dalla professione.
Pur nato agli inizi del secolo passato, l’Avvocato Gelati era tuttavia moderno nella disamina delle questioni o nella preparazione dei processi, moderno nella formazione, nella condotta processuale o nello stile oratorio, attivo in ambito letterario con numerosi testi scritti sugli argomenti più disparati ed in ambito civile.
La personalità dell’Avvocato Gelati può dunque essere considerata come il filo rosso che lega e accomuna gli avvocati del secolo passato all’avvocato moderno, quel comune denominatore, inalterato negli anni, di cui dobbiamo essere orgogliosi e che non possiamo disperdere.
Gelati ha dimostrato, con il suo coraggio e la sua determinazione, che la centralità dell’avvocato nella società si conquista con la condotta, con l’autorevolezza, con la capacità di comprendere le persone e le situazioni, e di orientare la propria vita verso il bene comune: centralità e protagonismo che dobbiamo sentire in noi con forza e considerarle indipendenti da espresse previsioni normative, anche se fossero scritte nella più importante delle leggi come l’Avvocatura da anni richiede.
L’Avvocato Gelati, infatti, sarà per sempre ricordato per la statura professionale, che lo portò a difendere, da ottimo penalista, in processi passati alla storia dell’Italia, come il processo Lavorini, e per il senso di responsabilità che lo portò, sebbene antifascista, ad assumere la carica di podestà del piccolo Comune di Coreglia Antelminelli durante l’occupazione nazista: non solo preservò in tale carica, con abilità e diplomazia, la cittadinanza da rappresaglie o gestì nei difficili mesi del passaggio del fronte gli approvvigionamenti che non mancarono, ma salvò dalla probabile deportazione anche due bambini di origine ebraica, Piera e Arnoldo Rossi, figli del suo amico Cesarino (ricercato come esponente sionista), accogliendoli in casa come figli suoi e nascondendoli ai tedeschi e ai fascisti.
Per questo Gelati sarà per sempre ricordato nel piccolo Comune di Coreglia e nel mondo intero: il 25 Gennaio 2012 Yad Vashem, cioè l’Ente Nazionale per la Memoria della Shoah di Gerusalemme, ha riconosciuto Giovanni Gelati e la moglie Lydia come Giusti tra le Nazioni.